Passeggiata Letteraria

venerdì 8 agosto 2014

Vi racconto la... "Passeggiata letteraria nel borgo" ( Prima puntata)


Sono trascorsi cinque giorni e ancora non sono riuscita a raccontarvi quello che è successo a Specchia la sera di domenica 3 agosto.
Non è vero: avevo pubblicato un post, credo il giorno successivo e chiudevo con una non- conclusione, ripromettendomi di continuarlo. Non l'ho più portato a termine.
Pensavo che fosse troppo presto per scrivere: l'emozione, la gioia e anche le lacrime che ad essa si accompagnavano sembravano intrappolate nel cuore. Raccontarle poteva portarmele via, ma non scriverle, non condividerle con voi che mi leggete, avrebbe potuto con il tempo cancellarle. E non voglio che ciò avvenga: non sarebbe giusto nei confronti di chi mi ha sostenuto, aiutato; di chi ha abbracciato il progetto, l'ha condiviso, fatto suo e contribuito alla realizzazione; di chi ha partecipato, in ogni forma, rendendo “La passeggiata letteraria nel borgo” una magia.
Concedetemi di iniziare dalla fine e promettetemi di arrivare fino in fondo a questo post, per quanto lungo potrà risultare.
Vorrei iniziare ringraziando Walter Spennato: il 17 marzo 2013 è stato il primo a portare nel Salento l'esperienza di un megareading, regalandolo alla sua città di origine, Racale. Me ne ha parlato con grande entusiasmo Donatella Trono, responsabile della Biblioteca di Salve ed entrambi hanno fatto nascere in me il desiderio di proporlo a Specchia. Non è stato difficile, anche se da allora hanno dovuto sopportare i miei messaggi, ascoltarmi e elargirmi anche consigli, dritte, offrendomi un sostegno e un'amicizia davvero preziosi.
Ho camminato per le stradine del centro storico, attraversato ogni vicolo; mi sono fermata negli angoli più belli e ne ho scoperto un fascino che forse non avevo mai saputo cogliere. Specchia è per me uno degli angoli più belli del mondo, ma non perché a dirlo è una guida o un titolo acquisito nel tempo è meritato. Solo che a volte lo guardiamo con gli occhi della quotidianità, che ci impedisce di andare oltre e in profondità. Camminando. vedevo il borgo antico desideroso di accogliere, di donare la sua bellezza ad altra bellezza. A una bellezza anche diversa da quella che negli anni passati aveva ospitato durante le diverse edizioni di Specchiarte, quando i bianchi muri di calce si rivestivano di tele dipinte, quadri ed anche sculture. Una bellezza fatta di letteratura, fatta di poesia.
Le corti erano, un tempo, i luoghi in cui la gente, tornata dalla campagna, nelle sere d'estate, si sedeva e divideva con i vicini un bicchiere di vino, una frisa condita con l'olio d'oliva, o quel pezzo di pane di grano sfornato la mattina presto. E mentre si consumavano quei prodotti fatti in casa o si assaporava il frutto appena colto, seduti sul “llimatare”, sulla soglia di casa, si condividevano soprattutto i racconti, di quanto ognuno aveva vissuto in quella lunga giornata di fatiche cominciate prima del sorgere del sole e finite dopo il tramonto, al sopraggiungere delle prime luci notturne. A volte si pescava nella memoria e si raccontavano ai ragazzi, ai più giovani, fatti di gente che non era più, di gente che ormai apparteneva alla memoria o anche agli affetti della comunità.
Ecco cosa potevamo tornare a rivivere: la magia di un racconto, affidato, questa volta, però, a chi ha ascoltato la vita e ha trascritto su una pagina ciò che lei gli detta; a chi sente nascere una storia nella sua mente e nel suo cuore e vive il bisogno di trasformarla in prosa o anche in un poemetto in versi; a chi ha fatto tesoro dei racconti di un tempo e ha voluto mantenere la promessa di affidarlo non solo a un libro, ma a un tempo più ampio e più lungo.
Ed ecco cosa potevamo regalare al pubblico: una passeggiata “con i piedi” nell'incantevole centro antico di un borgo nato intorno all'anno 1000, ma anche una passeggiata con la fantasia, accompagnato da chi sa narrare, catturare con le parole e regalare emozioni non sospette, nuove, davvero sorprendenti. Una passeggiata che permette di incontrarsi e rincontrarsi negli angoli, di incontrare e di incontrarsi nelle pagine, di conoscere libri, veri biglietti di un viaggi unici, di scoprire e conoscere opere e autori, in un modo quasi... intimo. Gli scrittori si presentano e fanno conoscere se stessi e la loro scrittura ai lettori, parlando non solo alle loro orecchie, ma soprattutto al loro cuore. E si trovano reciprocamente e si raccontano vicendevolmente, anche nel silenzio di sguardi o di passi silenziosi che attraversano una strada e un mondo.
Ed ecco allora che quel sogno, coltivato per più di un anno, poteva uscire dal luogo dell'immaginazione e prendere prima corpo sulla carta, quando l'allora assessore alle Politiche Giovanili, Valerio Stendardo, mi invitava a metterlo nero su bianco e quando Federica Murgia, presidente dell'Associazione culturale “e20cult”, lo condivideva e adottava insieme a un progetto ancora più grande, “SPECCHIAmoci nei... libri”, col fine di promuovere i libri e diffondere l'amore per la lettura, elemento chiave della crescita personale, sociale e culturale.
Ed ecco che quel sogno personale ha iniziato ad essere il progetto dell'associazione “e20cult” , il progetto di Federica Murgia, che coordinava il tutto, di Stefania Branca, architetto responsabile dell'allestimento scenografico, di Giampiero Pizza, ex assessore alla Cultura, amico e sponsor dell'associazione e dell'evento. Ed è diventato il progetto di Maurizio Antonazzo, che ha curato l'Ufficio Stampa; e ha continuato ad essere il progetto di Valerio, che lo ha presentato al Vice Presidente del Consiglio Regionale, Antonio Maniglio, ottenendo un contributo per tutto il complesso di “SPECCHIA moci... nei libri”. Ed è diventato il progetto anche del nuovo sindaco, Rocco Pagliara, e del neo assessore alla Cultura, Giorgio Biasco, che hanno voluto l'evento nel calendario dell'estate specchiese.
Ed ecco che quel sogno ha avuto un nome, “Passeggiata letteraria nel borgo”, un logo, nato dalla creatività di Giovanni Spagnolo, e ha avuto anche una data: domenica 3 agosto, la prima domenica del mese più caldo e più atteso di tutto l'anno. Soprattutto ha avuto un protagonista speciale, uno scrittore che ha saputo vivere e raccontare il Salento e la sua anima, il grande Vittorio Bodini, a cui è stato dedicato l'evento, perché tutti volevamo omaggiare il poeta salentino di cui ricorreva il centenario della nascita. Ed è così che la “Passeggiata Letteraria nel Borgo” diventava anche del Centro Studi Bodini di Lecce, che ha inserito l'appuntamento nel calendario di celebrazioni dedicate allo scrittore in Puglia e in Italia.

Il mega- reading ha continuato, però, ad essere sempre il mio sogno, al quale mi sono dedicata con passione e dedizione, con un'emozione a cui ancora oggi non riesco a dare un nome. Sento solo un profondo senso di gratitudine verso tutti gli scrittori e le loro case editrici che hanno accettato l'invito a venire e regalare il racconto delle loro opere a Specchia, in un evento che non sapevo come e cosa sarebbe diventato.
Non vi nascondo che ogni giorno sentivo crescere in me la paura di sbagliare, di non riuscire, ma con essa anche il desiderio, la voglia, la determinazione di realizzare un appuntamento che soddisfacesse gli scrittori ospiti, Specchia e anche noi organizzatori. Un appuntamento che fosse all'altezza dell' incanto del posto e dell'arte letteraria che qui sarebbe risuonata.
E nel mentre la “Passeggiata letteraria nel borgo” prendeva forma nel mondo virtuale, fra le pagine di questo blog, dove abbiamo condiviso con voi ogni momento e raccontato ogni piccolo passo che ci preparava alla grande camminata; dove abbiamo presentato le location e le immagini suggestive del centro storico; dove soprattutto vi abbiamo presentato i protagonisti, i libri e i loro autori. Ve li abbiamo presentati attraverso la loro vita, ma soprattutto in brevi passi tratti dalle loro opere e offrendovi il punto di vista di lettrici che erano già state rapite dai loro romanzi, dai loro racconti e dalle loro poesie. Preziosissime le penne di Gabriella De Donno e Maria Letizia Pecoraro, che si sono unite alla mia, in una collaborazione fatta di cuore, generosità e, permettemelo, bella scrittura. 
E nel mentre la prima domenica di agosto si avvicinava. Si annunciava, bussava e arrivava, portando con sé una dose maggiore di emozionante e ansiosa attesa, di quegli ultimi particolari da aggiungere e curare, prima di poter dire che siamo pronti per incominciare.

Nessun commento:

Posta un commento