
Sono le diciassette di un freddo pomeriggio di febbraio. Il commissario Bortone invita Nando ( non gli piace essere chiamato Fernando!), giovane scrittore di noir a fare una passeggiata nella pineta.
L'ora
e la stagione non fanno certamente presagire che si tratta di una
passeggiata di piacere e, mentre posiamo anche noi, insieme ai due
protagonisti, i nostri passi sul terreno secco, cerchiamo di scorgere
la destinazione di questa strana uscita. L'ufficiale di polizia sembra
divertirsi un po' a tenere il suo giovane amico e noi con il fiato
sospeso. Dobbiamo avere solo pazienza e... ecco che davanti ai nostri
occhi appare la scena di un cruente crimine. Il medico legale, la
polizia scientifica e, fra loro, per terra il corpo senza vita di una
donna. La testa avvolta in un sacchetto di plastica. Le mani legate
dietro la schiena. Un omicidio. Il terzo in breve tempo. In due mesi
quello che sta rivelandosi un serial killer ha ucciso ben tre donne.
Eppure lo scrittore, a cui il commissario chiede consulenza per le
indagini, non comprende il perché della sua presenza sul luogo del
delitto, fino a quando un particolare attrae la sua attenzione e la sua
curiosità si trasforma in urgenza di sapere, di capire, di trovare la
soluzione di un caso, architettato, costruito su un perfetto copione.
Una
spada è infilzata nella corteggia di un albero. La sua lama tiene fermo
un messaggio sul tronco dell'albero. Un messaggio firmato... Cyrano.
Pagina
dopo pagina cresce il ritmo della scrittura e della narrazione. Cresce
il desiderio di scoprire chi si nasconde dietro l'interprete
dell'indimenticabile personaggio creato da Rostand. Cresce la voglia di
uscire dalla pineta, da quel freddo tagliente più della lama di quella
spada, di tutte le spade trovate sulle diverse scene del crimine firmate
Cyrano.
Nel
suo secondo thriller, arrivato a un anno dalla pubblicazione di
"Kalendra" , con cui ha vinto nel 2013 il Concorso "Libri in Officina",
indetto dalle Officine Cantelmo di Lecce con il patrocinio della Regione
Puglia, Stefano Cambò si conferma un giovane scrittore di
talento, in grado di creare e intrecciare storie in modo originale, a
creare atmosfere, a insinuare dubbi, sospetti, a tenere il lettore con
il fiato sospeso fino a un finale che non solo sorprende, ma che spiazza
e ti spinge a sospirare , insieme al Nando: "Core dannatu!"
Sin dall'accattivante copertina di "Cyrano tra delitti e misteri" (Il Raggio Verde),
realizzata dall'artista originaria di Presicce, Viviana Cazzato, il
lettore è catturato nella trama di una storia che intinge la penna
nella letteratura classica, facendo rivivere il fascino di un
personaggio che ha conquistato per secoli il pubblico delle pagine
scritte e del cinema; facendo nascere il desiderio di sedersi ancora ad
ascoltare o a leggere la vita del timido Cyrano, famoso per il suo naso e
soprattutto per il suo animo fine e poetico.
Il
giovane Cambò, quindi, con grande umiltà, lascia che a guidare la sua
ispirazione e la sua penna siano le sue letture, gli scrittori
intramontabili e siamo certi che riuscirà a vivere il sogno di scrivere il bestseller che lo consacrerà nell'Olimpo della letteratura di genere. Abbia pazienza, abbia costanza e... quella passione e il talento che non gli mancano!
(Tiziana Cazzato)
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