UNA PAGINA, UN BRANO
DICEVANO CHE LA MARIA era diventata allegra. Che a casa sua
entravano uomini che uscivano dopo un po’. Non prima di un’ora. Si
diceva; ma nessuno aveva visto.
La Maria era sola; suo marito era emigrato da giovane in
Svizzera, se l’era sposata in paese e se n’era ripartito. Di rado e per
pochi giorni tornava giù. Non lo conosceva più nessuno, non scambiava
una parola con nessuno.Non aveva amiche la Maria, non aveva sorelle. Un fratello anche lui emigrato. Anche lui in Svizzera e nello stesso paese del marito.
Non aveva figli la Maria.
Dicevano che era diventata allegra. Ormai tutti lo dicevano.
Era bella la Maria. E più si chiacchierava di lei più diventava bella e più rivoltava i sensi.
Tutti sapevano dove abitava. Non potevi non saperlo. L’unica casa accanto al posto più importante del paese. Più importante e più sacro. Più importante e più pagano.
La casa della Maria baciava dal lato lungo la chiesa di Sant’Ippazio.
( da "Il tesoro di Sant'Ippazio", Alberto Colangiulo, Lupo Editore, 2013)
Il Salento si tinge di giallo
con un tesoro di... libro
di Gabriella De Donno
Con
ritmo cadenzato da uno stile asciutto e scorrevole, Alberto
Colangiulo, scrittore di Tricase laureato in filosofia e impiegato
nel settore metalmeccanico, ci consegna le pagine del suo primo
romanzo offrendoci la lettura di un giallo ricco di ingredienti.
Come
risucchiati da un vortice spazio-temporale, ci ritroviamo a inizio
anni ’80 in un paesino del basso Salento dove la fitta trama di un
tessuto sociale intriso di riti, tradizioni, feste religiose e
credenze popolari al limite dell’esoterismo, si intreccia ad un
terribile fatto di cronaca nera. Un complicato caso da risolvere per
il maresciallo Gerardi e i suoi due collaboratori, i quali si
districano tra sopralluoghi e interrogatori, concedendoci scenari
tipici salentini e una carrellata di personaggi abilmente
caratterizzati dalla sapiente penna dell’autore.
Il
lettore, catturato da una storia coinvolgente, si accomoda tra le
righe de “Il Tesoro di Sant’Ippazio” e ne asseconda le
dinamiche. Si lascia condurre nei meandri di un luogo “non luogo”;
inchiodato alle pagine ne segue il percorso narrativo, come in un
labirinto di viuzze di un borgo antico, si avventura per l’intricato
reticolato che porterà alla spiegazione del mistero in un finale per
nulla scontato.
L’omicidio
di don Gino, nonché la soluzione dell’enigma, sanno farsi ottimi
pretesti narrativi per un nostalgico amarcord che si dipana
tra la stazione dei carabinieri e la chiesa, tra una villa
abbandonata e la casa “della Maria”.
Quell’
incenso impastato a cera con cui il sagrestano strofina gli angoli
della chiesa per ottenere “un’atmosfera di miracolo” e l’aria
umida di scirocco che si fa colla addosso, diventano percezioni
reali, così come il vociare del paese in festa e il sapore di menta,
amarena, caffè in ghiaccio con latte di mandorla (bibite fresche
servite agli ospiti di riguardo). Le ansie palpitanti di Fischio e
Vasco, i due adolescenti testimoni del misfatto, desiderosi di
diventare uomini con le loro prime rasature, i loro progetti, le loro
scorribande in sella al motorino “Ciao”, si concretizzano fino a
diventare le nostre trepidazioni.
Il
pathos narrativo di Alberto Colangiulo serpeggerà anche tra i
vicoli di Specchia: nel corso della Passeggiata letteraria nel
Borgo, in una calda sera d’agosto, saprà di certo
coinvolgerci invitandoci ad una stimolante caccia all’assassino.
Alberto Colangiulo vive a Tricase (Le). Laureato in filosofia e impiegato nel settore
metalmeccanico. Sposato con tre figli. "Il tesoro di Sant’Ippazio" è il
suo esordio letterario.
IL SUO ROMANZO
Titolo: Il tesoro di Sant'Ippazio
Genere: Romanzo
Pagine: 192
Casa Editrice: Lupo Editore
Data pubblicazione: 19 settembre 2013
Basso
Salento. Prima metà degli anni ’80. Notte dell’Assunta. Due
ragazzini, inseparabili amici, approfittano della festa paesana per
una piccante sortita, ma, inconsapevoli l’uno dell’altro,
diventano testimoni del probabile omicidio del parroco. A condurre le
indagini è il giovane maresciallo Gerardi che, da pochi mesi in
servizio nel posto, si ritrova ad indagare fra le pieghe dei riti,
delle superstizioni e dei segreti della piccola comunità.
Per saperne di più :
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