Passeggiata Letteraria

Walter Spennato

Due piccoli omicidi pulp

 

FSSSSSS

Lo uccisi.
Fu molto semplice.
Mi bastò pungerlo con uno spillo.
Quel pallone gonfiato."
FORTISSIMO

L'amavo.
La strinsi forte.
Fortissimo.
La soffocai.

(da "Quanto mi dai se ti uccido?", Walter Spennato, Besa Editrice) 

 

 

Ironia e sarcasmo per far ridere, riflettere,... tacere

 Non vogliamo inserire in un genere la sua scrittura, più volte definita pulp. Provare a chiuderla in una definizione, in uno schema potrebbe essere riduttivo e lo si capisce quando si prende fra le mani un suo libro. E lo scrive anche Angela Leucci su “Sugarpulp.it: “È difficile cercare gli attributi per questo volume. È una stilettata. È un colpo al cuore e un colpo ai reni, come quando morì la baronessa di Carini. È un flash continuo che ti invoglia a leggere". Senza mai sapere quello che ti aspetta. E può sembrare una minaccia, sopratutto se leggiamo i titoli delle sue opere, a partire da "Sexnoir"(Il Raggio Verde, 2006), una raccolta di sette brevi flash (più uno), definiti da Francesco Ramella, sociologo dell'Università di Urbino e curatore della Prefazione,  "corti" per lo stile e il ritmo che diventano più importanti della storia. Passando per il suo secondo libro, edito da Besa nel 2008: “Piccoli omicidi del cazzo”, una mitragliata di storie brevi in forma di proiettili letterari. Fino ad arrivare all'ultima, pubblicata nel 2013 ancora da Besa Editrice, “Quanto mi dai se ti uccido?”. Possiamo, però, stare tranquilli: leggendo le sue pagine, non potremmo che restare sorpresi... dai continui colpi di scena. Walter Spennato è, prima di essere scrittore, o forse lo è contemporaneamente, sociologo e ha la grande capacità di indagare oltre che gli aspetti più in ombra della società anche quelli dell'animo umano. Lo fa attraverso dei flash, usando un linguaggio essenziale, crudo... non stonerebbe, in questo caso, neppure dire “tagliente”. Protagonista della sua ultima fatica letteraria è, come scrive l'attore Ippolito Chiarello, “un malinconico felice che, a causa dell'abitudine ai simboli della morte conosciuti da bambino, e alla violenza subita in famiglia e nella società, tenta di legittimare la sua condizione di “assassino” seriale, raccontando in giro i suoi presunti efferati delitti”. Abbiamo quindi fra le mani una raccolta di confessioni di mariti, nipoti, automobilisti, persino telespettatori, autori di delitti più o meno cruenti. E Walter non dimentica di inserire nell'elenco di chi ha delle vittime sulla coscienza, l'Ilva, la crisi e la condanna al precariato a vita. Poche parole per descrivere il delitto, spiegarne la ragione, cercare la giustificazione e... suscitare una spontanea e fresca risata nel lettore. Con una scrittura, che in questo caso possiamo osare definire visiva, e facilmente traducibile in immagini, realizzate da Laurina Paperina, o in uno spettacolo teatrale, come quello realizzato dall'attore, originario di Corsano, Ippolito Chiarello. “Quanto mi dai se ti uccido?” è un viaggio nell'orrore, che ha come meta la denuncia, il mettere in luce il fatto che stiamo inconsapevolmente “abituandoci sempre più alla violenza, che viviamo in un Paese dove l'omicidio diventa show televisivo, business per avvocati catodici, vetrina per falsi criminologi, meta per gite dell'orrore. Un Paese che vede il sangue in tv scorrere da un canale all'altro, senza soluzione di continuità” . Un libro che “macinerà molte vittime” fra i lettori, i quali saranno conquistati (parafrasando Anna Mazzamauro, autrice della Prefazione)  dall'ironia, dall'irriverenza, dallo sfarzo di questo scrittore che è riuscito a far divertire, seppure in un sogno, persino il grande Bukowski.

 

WALTER SPENNATO è nato a Gallipoli nel 1972. È dottore di ricerca in Sociologia dei fenomeni culturali e dei processi normativi presso l’Università degli Studi di Urbino.
È presidente di POLYBIUS Associazione culturale a Km0, con la quale si occupa di formazione e di organizzazione di eventi culturali a basso impatto ambientale. È responsabile del Presidio del libro di Racale. È l’ideatore di VERBA VOLANT Festival dell’Ascolto. Ha pubblicato SexNoir (2006), Piccoli omicidi del cazzo (Besa, 2008).






IL SUO LIBRO

 

Titolo: Quanto mi dai se ti uccido?
Pagine: 151
Casa Editrice: Besa
Data pubblicazione: 2013
La mattina mi alzo tranquillo, come solitamente fanno le persone normali.
Poi faccio colazione con latte caldo e biscottini, nel frattempo leggo al volo una poesia sconcia di Bukowski, che mi mette di buonumore.
Felice come una Pasqua e con passo spedito raggiungo la macchina.
La accendo e sgommo come un razzo fuori dal parcheggio.
Ma è al primo incrocio che già mi imbatto nell’imbecille di turno.
Al secondo è la volta della vecchia rincoglionita.
Al terzo bestemmio come un turco e schiaccio il clacson all’infinito. 
Dal quarto in poi vorrei farli fuori tutti.
Spararli a uno a uno in faccia.
E comincia il mio giorno di ordinaria follia metropolitana.
La normalità e la pazzia confinano.
E ci vuole veramente poco per oltrepassare la frontiera.
E divento il serial killer della tangenziale.
E non ci credo che c'è qualcuno tra voi a cui tutto questo
non accade.
Che esista persona al mondo che tra i suoi desiderata non
abbia anche quello di uccidere qualcuno.
Che so, il venditore della Folletto rompicoglioni, la suocera
invadente, il dentista distratto, il vigile daltonico, Vittorio
Sgarbi.
Beh, se non avete di queste pulsioni vuol dire che non siete
normali.
Che siete perfetti come vittime.
Un gioco da ragazzi farvi fuori.


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