Passeggiata Letteraria

Federica Francesca Ricchiuto


"E poi ama, Antonio, ama con la forza della tua stessa esistenza, come ti ho amato io, come ti hanno amato Anna e tua nonna. Ama senza risparmiarti, perché è il dono più grande che tu possa fare al mondo e a te stesso. Io ho scelto di amare te, o forse tu hai scelto per me, entrando nella mia vita. Ho amato te e questo mi basta oggi, con questi capelli bianchi e queste rughe sul viso, per essere contenta: perché sei la cosa più bella e preziosa della mia vita, tu che ne sei l'essenza e la sostanza"

(da "Benedetto il frutto", Federica Francesca Ricchiuto, Libellula Edizioni)



UNA PENNA GUIDATA DALLA VITA E DAL CUORE


Appassionata di letteratura, con un amore per l'opera di Sheakespeare, grande e avida lettrice... L'approdo alla scrittura, per quel che riguarda Federica Francesca Ricchiuto, è stato un passo naturale. Non senza riuscire a sorprendere chi l'ha rincontrata nelle sue pagine, chi la incontrava per la prima volta. “La stanza del tempo” ( Edizioni Nordsud) segna il suo esordio nel mondo della narrativa, in un lungo racconto ambientato nell'atmosfera magica di un'estate salentina. Gli oggetti trovati in un angolo della magica stanza del tempo custodiscono i segreti e le vicende di un passato, patrimonio prezioso di una famiglia. E lo raccontano. Raccontano alla protagonista, Francesca, storie tragiche, comiche, romantiche, storie di soprusi e di lotte di liberazione, storie di antichi ritorni e di nuove partenze. E la giovane donna, nella pajara della nonna, dove ama trascorrere ogni anno il suo mese di ferie, scopre e ricostruisce la storia della sua famiglia, di una semplice, umile famiglia, che ha conosciuto il lavoro, anche quello duro, le passioni, il sangue, le lacrime, la lotta e l'orgoglio. E quella storia semplice, comune, diviene la Storia, quella universale che palpita di quei valori veri ed è scritta dagli eroi di ogni giorno, dagli eroi della quotidianità.

Da quegli eroi che credono nella famiglia, nell'Amore generoso, che dona senza chiedere, senza aspettare nulla in cambio. Come Maria, protagonista di “Bendetto il frutto” (Libellula Edizioni), che vive nel silenzio del suo cuore un sentimento più grande di quello che manifesta tra le voci del giorno. Senza doverlo raccontare nemmeno a stessa, senza poter essere ciò che realmente è. Un romanzo quasi epistolare, perché è proprio in una serie di lettere che la protagonista può essere se stessa e lasciare liberi i suoi pensieri.

L'autrice tesse la tela di una trama, che segue un doppio canovaccio, con una maestria e una dolcezza che incantano, in una narrazione che segue il ritmo del cuore e che conferma la grande capacità della Ricchiuto di fare tesoro della vita sua, di quella della sua famiglia, delle persone che le vivono accanto. Fa tesoro delle sue esperienze, dei suoi incontri e li dona ai suoi personaggi, che, come lei, sanno ascoltare non solo il proprio cuore, ma anche e soprattutto quello degli altri.




Federica Francesca Ricchiuto vive in Salento, dove si è laureata con lode in Lingue e Letterature Straniere con una tesi sull’amatissimo Shakespeare.
Lettrice avida e appassionata dai gusti eterogenei ed eclettici, ha maturato la sua sensibilità letteraria sulle pagine dei più grandi scrittori della letteratura italiana e mondiale di ogni tempo.
La lettura è per lei uno stile di vita, un modo per comprendere se stessa e il mondo, un’esperienza di crescita e maturazione continua che deve sempre accompagnare l’essere umano, fin dalla sua più tenera età.
Nelle sue opere, uno stile delicato e intenso, con picchi di elevato lirismo, conduce il lettore alla scoperta della dimensione più intima e più vera dell’essere umano, colto nelle sue vicende ordinarie e straordinarie. Storie comuni e autentiche, piccoli viaggi nell’esistenza umana, che come ogni viaggio cambiano nel profondo il paesaggio interiore del viaggiatore.
Per la scrittrice salentina, la scrittura, oltre che essere una incontrastabile esigenza espressiva, è una delle massime espressioni dell’animo umano, una forma d’Arte che trasferisce emozioni e stati d’animo.
Ma come ogni forma d’Arte, la scrittura non può esimersi dal suo ruolo civile e sociale, diffondendo valori positivi di pace, equità e giustizia, per stimolare un processo di crescita morale ed etica del lettore. Ha pubblicato "La stanza del tempo" (Edizioni Nordsud)  "Benedetto il frutto" (Libellula Edizioni)


IL SUO ROMANZO




Titolo: Bendetto il frutto
Genere: Romanzo
Pagine: 130
Casa Editrice: Libellula Edizioni
Data di pubblicazione:giugno 
2010 

Una lettera, un sigillo di autenticità e una rivelazione sconvolgente: si apre così questo romanzo, che pagina dopo pagina ci svela la dolorosa vicenda di Maria, del suo segreto custodito per un'intera esistenza e svelato solo dopo la sua stessa morte e del suo sconfinato amore per Antonio "il più grande dolore e la più grande gioia" della sua vita.
Si dipanano così due storie parallele ma profondamente intrecciate: quella passata di Maria, che col suo sacrificio d'amore preserva la vita di un figlio non voluto, e quella di Antonio, o meglio di Marta, la sua compagna che, incapace di conciliare la sua autonomia e le sue aspirazioni professionali con una maternità inaspettata, nega a se stessa e ad Antonio la gioia e la magia di una nuova vita.
Così tra le pagine di questo avvincente e toccante romanzo, si avvicendano temi attualissimi, come il valore della paternità e della maternità biologiche, il tormentato rapporto tra la libertà della donna e il diritto alla vita del nascituro o il diritto dell’uomo alla paternità.
Ma Benedetto il frutto è soprattutto una storia d'amore, il più grande amore dell'universo, quell'amore umano che più si avvicina all'amore di Dio: l'amore di una madre, e di un padre, per il proprio figlio.



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