UNA PAGINA, UN BRANO
" Non mi so spiegare perché quei ricconi vanno a cercare sesso in mezzo a una strada. Sono due mondi talmente diversi, quello delle nigeriane e quello dei ricconi, che proprio non mi ci faccio capace. Ma c’è una costante: la vendita. Costante universale. E a niente valgono le mie menate morali.
- Qui non ci sono cenerentole. Qui non aspettano nessun principe che le salvi con baci miracolosi. È un lavoro come un altro. Il tempo si vende. Il corpo si vende. Ci sono infiniti modi di prostituirsi, quello è solo uno dei tanti. E buonanotte al secchio – così la pensa Riccardo. Il migliore amico mio.
Ah, io sono Alessio Delmale. E faccio il contadino in un fondo a due passi dalle zoccole. Attenzione: ho detto con-ta-di-no non bracciante. Io sono proprietario della mia terra. Possiedo dieci ettari belli belli. Tutti piantati. E in paese tutti sanno come stanno le cose. Sanno che io i soldi ce li ho. Ce ne ho più del dottore medico di ‘sta minchia. E sono pure uno di cultura. Anche se al patronato se lo dimenticano e chiamano sporchi contadinacci tutti quelli che lavorano la terra. Poi però se ne ricordano che io sono diverso da tutti i falliti che circolano a Scorcia. Se ne ricordano e fanno ammenda. Perché io c’ho i soldi e mi vogliono tenere buono."
(da "Cani acerbi", Gianluca Conte, musicaos:ed, 2014)
Il coraggio della scrittura
Dopo aver
esordito nel mondo della poesia, nel quale ha dato alla luce ben
tre raccolte, ricevendo con “Danza di nervi” (Lupo
editore, 2012) il premio Puglialibre 2012 per la miglior raccolta
poetica, approda alla narrativa e
pubblica con musicaos: ed, la giovane casa editrice indipendente
diretta da Luciano Pagano, il suo primo romanzo.
Gianluca
Conte si rivela, nelle pagine
del suo “Cani acerbi”,
un abile interprete sulla scena della scrittura salentina, riuscendo
a immedesimarsi nel ruolo di entrambi i protagonisti, Riccardo,
giornalista precario di un giornale locale, e Alessio, contadino che
possiede la terra che coltiva, e a farli vivere nelle pagine di un
libro che riflette la realtà di un momento.
Con
una scrittura sobria, leggera, con la scelta di periodi semplici,
impreziositi da espressioni dialettali, Conte dà voce non solo al
loro essere, al loro coraggio e alla loro voglia di migliorare, ma
anche a una terra invasa da discariche abusive e da una politica
corrotta.
Attraverso
le loro bocche esprime il suo disgusto verso le ingiustizie, dà vita
a una realtà che lui conosce e vive, in un racconto che fa
riflettere e nello stesso tempo emozionare. In un racconto al quale,
come ha scritto Maurizio Cucchi su “TuttoLibri- La Stampa”,
“frequenti scosse di cattiveria, conferiscono energia espressiva”.
Gianluca
Conte nel suo primo romanzo, porta con sé il ritmo della poesia, che
impreziosisce la sua prosa, e continua il suo percorso in una
scrittura che è anche impegno sociale.

IL SUO ROMANZO

Genere: Romanzo
Pagine: 152
Casa Editrice: musicaos:ed
Data pubblicazione: febbraio 2014
CANI ACERBI, primo romanzo scritto da Gianluca Conte, racconta le vicende di Riccardo, inviato precario di un giornale locale, e Alessio Delmale, contadino km0 e aiutante fidato dell’amico giornalista.
Nella noiosa routine di un Salento invernale, costellato di discariche abusive di eternit, dove il calore estivo è un ricordo sbiadito, basta poco perché si apra uno squarcio sopra un mondo che specula dove può, dal dissesto idrogeologico all’immondizia, dalla prostituzione alla corruzione politica.
Sembra filare tutto liscio, finché una sera, ai due, non viene riservata una sorpresa. Quale mistero si cela dietro i cerchi di fuoco che fanno la loro comparsa nelle campagne di Scorcia? Cosa si nasconde dietro l’improvvisa ferocia dei Cani?
Per saperne di più:
http://glucaconte.blogspot.it
http://camminifilosofici.wordpress.com
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