dalla PREFAZIONE
di Michele Placido
“Conosco
Cristalli da tempo, e da tempo conosco il suo modo di far scorrere la
penna su carta bianca., dando vita ad una vita “altra”. Un
giovane che scrive e che ,scrivendo, unisce un italiano impeccabile a
quel dialetto che sa di “terra”, che sa di “casa”. Credo che
il talento di Giuseppe sia proprio il saper raccontare, permettendo a
chiunque di sentirsi a casa, anche a chi, il dialetto pugliese non sa
nemmeno cosa sia. 5 racconti, 5 storie, 5 vite; è il mondo al
contrario, siamo noi adesso la carne equina, siamo noi la vera carne
da macello.
“Si
chiude ogni via d’uscita negli zeri di una cifra di cui sei
debitore. Zero, come il cerchio in cui giro vorticosamente. Non come
un cavallo all’addestramento, ma come carne equina.”
Macelleria Equitalia: Giuseppe Cristaldi scuote ancora le nostre coscienze
di Gabriella De Donno
Cristaldi,
con "Macelleria Equitalia", non delude i suoi lettori più affezionati.
L’impegno
sociale e la puntuale attenzione ai drammi del singolo individuo,
costretto a soccombere alla cieca voracità di un sistema che tutto
fagocita, continuano ad essere il motore dell’estro creativo
dell’autore. Si evince fin dal titolo, e fin dall’immagine di
copertina, che la lettura dei cinque capitoli, cinque “corse
equine”, è faccenda che coinvolge ogni fibra fino a renderne
emozioni che strattonano l’anima. “In un colpo solo, pppammm!”
le righe di Macelleria Equitalia ci svegliano dal torpore di
ovattata, egoistica “ignoranza”.
È
la “terrarussa” del Salento il tappeto sul quale si misurano con
la vita i protagonisti dei cinque racconti intimamente connessi tra
loro. Il respiro geografico della fatica letteraria di Cristaldi è
però ben più ampio. L’asfissia di Rocco è il nodo alla gola di
tutti gli imprenditori italiani gravati da cartelle esattoriali e
pignoramenti; la disperazione di Enrico è quella di ogni genitore
impossibilitato ad alleviare la sofferenza dei figli portatori di
handicap…
Dramma
di ampio respiro si diceva, incastonato in questa terra coacervo di
contraddizioni estreme, terra di rassegnazione “Effazzadiu!”,
“terra che tutto mustica come niente fosse”, terra di mare
metafora di libertà per chi è costretto all’immobilità.
La
scrittura di Cristaldi è pensiero fluente che si fa inchiostro, è
un inanellarsi di intimi ricordi ed emozioni, emancipato dalle
catene di un lessico ortodosso, ma costruito alla perfezione tanto da
sapersi fare ritmo magistralmente cadenzato per cinque tristi
ballate. Le psicologie dei personaggi si delineano nel libero
scorrere dei loro pensieri accanto ai fantasmi delle ataviche piaghe
di una terra vessata da inquinamento, lavoro nero, corruzione,
violenza.
La
scrittura di Cristaldi è un pugno nello stomaco che costringe alla
riflessione, provoca intima commozione. È, ancora una volta,
maniacale riguardo per i rapporti interpersonali: padre/madre-figlio,
moglie-marito, datore di lavoro-dipendente che diventano poi fulcro
per una possibile rinascita. La famiglia come seme di riscatto,
speranza di libertà, ultimo baluardo di resistenza.
La
scrittura di Cristaldi è voce da ascoltare per non continuare a
ignorare.
La
Passeggiata letteraria nel borgo ci offre questa opportunità:
accomodiamoci e lasciamoci emozionare.
Nato nel 1983 a Parabita, Giuseppe Cristaldi vive nelle campagne di Sassari.
Romanzi pubblicati:
"Storia di un metronomo capovolto" (Libellula Edizioni - 2007), con nota di Franco Battiato;
"Un rumore di gabbiani - Orazione per i martiri dei petrolchimici"
(Besa Editrice - 2008), con cameo filmico di Franco Battiato e prefazione di Caparezza;
"Belli di papillon verso il sacrificio" (Edizioni Besa-Controluce - 2010), con nota di Teresa De Sio;
Nefrhotel. Mi hanno venduto un rene (Corvino Meda Editore - 2011).
Premio Kallistos - 2009.
Primo premio al concorso nazionale di drammaturgia contemporanea Under 30 di Roma - 2012.
Romanzi pubblicati:
"Storia di un metronomo capovolto" (Libellula Edizioni - 2007), con nota di Franco Battiato;
"Un rumore di gabbiani - Orazione per i martiri dei petrolchimici"
(Besa Editrice - 2008), con cameo filmico di Franco Battiato e prefazione di Caparezza;
"Belli di papillon verso il sacrificio" (Edizioni Besa-Controluce - 2010), con nota di Teresa De Sio;
Nefrhotel. Mi hanno venduto un rene (Corvino Meda Editore - 2011).
Premio Kallistos - 2009.
Primo premio al concorso nazionale di drammaturgia contemporanea Under 30 di Roma - 2012.
"Macelleria Equitalia"(Lupo Editore- 2013), miglior romanzo alla quarta edizione di Puglialibre
Il suo libro
Titolo: Macelleria Equitalia
Genere: Romanzo
Casa Editrice: Lupo Editore
Data pubblicazione: 7 marzo 2013
Cinque racconti.
Cinque drammi esistenziali determinati dalla crisi odierna.
Uno scenario intimamente operaio e contadino, devastato dal propagarsi inarrestabile della macchina istituzionale che attraverso i suoi apparati di riscossione forzata dei tributi, Equitalia, attiva pignoramenti di mobili prima ed immobili poi. E dopo ancora, la nascita di un'organizzazione criminale, posta tra Equitalia e il cittadino insolvente, dedita alla compravendita illecita dei beni. L’aggressione definitiva di un popolo indifeso e ridotto alla miseria, dove anche la vergogna e l’umiliazione fisica rientrano nella salvaguardia economica.
Macelleria Equitalia è la precisa analisi dell’ultima Italia, delle meccaniche di un sistema malato che costringe all’esclusione violenta dell’uomo dallo Stato, ma è anche il ritorno a quella umanità spoglia, nuda, essenziale, dove i reduci sono blocchi di pietra abbandonati a loro stessi, perché se ad una statua cambi la postura, anche di poco, ne và del santo.
Cinque drammi esistenziali determinati dalla crisi odierna.
Uno scenario intimamente operaio e contadino, devastato dal propagarsi inarrestabile della macchina istituzionale che attraverso i suoi apparati di riscossione forzata dei tributi, Equitalia, attiva pignoramenti di mobili prima ed immobili poi. E dopo ancora, la nascita di un'organizzazione criminale, posta tra Equitalia e il cittadino insolvente, dedita alla compravendita illecita dei beni. L’aggressione definitiva di un popolo indifeso e ridotto alla miseria, dove anche la vergogna e l’umiliazione fisica rientrano nella salvaguardia economica.
Macelleria Equitalia è la precisa analisi dell’ultima Italia, delle meccaniche di un sistema malato che costringe all’esclusione violenta dell’uomo dallo Stato, ma è anche il ritorno a quella umanità spoglia, nuda, essenziale, dove i reduci sono blocchi di pietra abbandonati a loro stessi, perché se ad una statua cambi la postura, anche di poco, ne và del santo.
PER SAPERNE DI PIÙ
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