Passeggiata Letteraria

Luisa Ruggio

L'INCIPIT

 

 “Lui era buono per le vigne. Per l’uva viola, la vendemmia, i fatti della terra. Ma quando morì, la bambina trovò il suo vecchio quaderno dalla copertina nera e non c’era scritto solo della terra. C’era proprio un’altra storia. Parlava di amore inconfessabile tra le ciglia, di guerra, di giardini d’arancio, delle cose perdute. Tutte quelle cose che erano andate diversamente”. 
          ( "Afra", Luisa Ruggio,  Besa Editrice)




Un'inconfodibile superba voce della narrativa italiana

Un nonno. Un uomo del sud, pratico e nello stesso tempo romantico, con la passione per la letteratura. Tra i filari del vigneto racconta alla nipotina di sette anni una parte della sua vita, sconosciuta a tutti gli altri. Le racconta una storia fatta di donne presenti e passate, fatta dall'assenza del vero amore e di una terra, Afra, in cui è cresciuto. Posa nel piccolo cuore della sua nipotina il seme di una storia, che la fanciulla sente crescere in lei e con lei, insieme al desiderio di affidare quel racconto a una penna, alle pagine di un libro. Per mantenere fede a una promessa fatta, quando era ancora bambina. Per vivere una passione a cui solo con il tempo è riuscita a dare un nome. Una passione trasformatasi in un talento che, probabilmente, il nonno aveva intravisto prima di lei, donandole, oltre che una vecchia Olivetti lettera 35, anche una storia, che lei ha saputo fare sua e scriverla e raccontarla con superba grazia.
Luisa Ruggio ha reso il racconto del nonno un romanzo avvolgente, coinvolgente, intenso. Un capolavoro di letteratura, a cui ha dato come titolo un acronimo, “AFRA”: un acronimo che indica la terra, l'unica ad avere un nome in questa storia, “perché- come racconta l'autrice- tutti i personaggi che ruotano intorno a questa terra un nome non ce l'hanno, sono semplicemente ciò che fanno nella vita per incontrarsi, per incrociarsi, per amarsi e per perdersi. Le protagoniste sono cinque donne che amano lo stesso uomo, ognuna con un ruolo diverso nella sua vita, ognuna in periodi diversi, ma paradossalmente qualcosa le accomuna e le tiene insieme. Periodi che trascolorano passando dal 1900 al 1945 e quindi affrontando uno spaccato d'Italia nel Sud estremo, che è capolinea d'Italia. Un Sud ipotetico, che è tutto il Sud, ma senza esserlo. Può essere anche un sud dell'anima”. “Il punto di partenza è l’estate del ’39, l’anno in cui un ragazzo «dagli occhi verdi» si innamora di una giovane dalla lunga e castana treccia. Vivono un amore clandestino, privato e profondo, desiderosi di poterlo condividere con il mondo e di potersi sposare. Ma la guerra incombe sulle loro vite, travolgendole e sconvolgendole. Lui parte per il fronte. Lei lo crede morto e decide di entrare in convento, non potendo sopportare l’idea di condividere la propria esistenza con un altro uomo che non fosse il ragazzo dagli occhi verdi. Ed è qui che inizia la vicenda. Un susseguirsi di coincidenze strane, di una Bibbia – contenente i misteri di cuori tormentati –, che passa di mano in mano, porta ciascun personaggio (la prostituta, la napoletana, il fantasma della madre, la domestica bambina, la ragazza del ’39 e, infine, il ragazzo dagli occhi verdi) a ripercorrere la propria esperienza, la vita vissuta, pur avendone sognata un’altra. Attraverso le loro voci prende forma l’intera storia, triste, fatta di rapimenti, di silenzi, di amori inconfessati e inconfessabili, di segreti, di dolore e di paure. Delle protagoniste, quattro sono innamorate dello stesso uomo – in periodi e in modi sostanzialmente diversi. 
Donne inconsapevolmente legate tra di loro e due si ritrovano, l’una di fronte all’altra, a condividere, con lo spirito e la sofferenza dipinta sul volto, il tormento per l’assenza di un uomo, per un amore non vissuto, lasciato in sospeso e per questo ancora più intrigante e appassionante. Sembrano narrazioni staccate l’una dall’altra: i racconti sono individuali, intimi, vissuti e osservati dal punto di vista del narratore. I protagonisti sono diversi. Ma tutti hanno lo stesso “filo rosso” che li collega e li rende storie, parte di un unico disegno, del “mosaico” dell’esistenza umana.”
Luisa Ruggio ha reso il racconto del nonno un superbo romanzo d'esordio, che ha conquistato un numero sempre più grande di lettori con la magia del passaparola. Un romanzo che dal 2006, anno in cui è stato pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Besa, ha vinto ben cinque premi letterari ed è in continua ristampa. Nel 2013, poi, la consacrazione: il bestseller si sposta nella collana dedicata ai capolavori della casa editrice, diventando uno di quei romanzi che non finiscono mai, che durano tutta la vita.
E non potrebbe essere diversamente, perché, scorrendone le pagine, si incontrano e si scoprono passi che sanno e danno di letteratura, di quelli che leggi e rileggi, per non scordarti quanto è stupendo prendere la bella scrittura.
Quella bella scrittura che nasce dall'amore per il suo lavoro, dall'amore per la lettura, dalla continua voglia di leggere e che permette alla scrittrice leccese di regalarci opere che fanno vibrare tutte le corde del cuore.
Scrittrice ma anche giornalista, la Ruggio ha scritto anche saggi sul cinema e la psicanalisi, nei quali ha mantenuto, comunque, ferma e viva la sua vocazione narrativa. Dopo “Afra”, il suo secondo romanzo “La nuca” , una raccolta di racconti brevi, “Senza storie” , che si è aggiudicata la Menzione Speciale del “Premio Bodini del 2010”. Cura un blog dedicato alla scrittura e ha terminato di scrivere due nuovi romanzi in fase di pubblicazione. Continua a vivere la sua passione, continua a raccontarsi storie e speriamo che continui a raccontarle a noi, che abbiamo il desiderio e il bisogno di ascoltare la sua inconfondibile voce e di vivere, attraverso la sua scrittura attenta, profonda e ricca, quegli stati d'animo che lei sa rendere motivi lirici.



Luisa Ruggio, giornalista e scrittrice, ha pubblicato saggi sul cinema e la psicanalisi. Il suo romanzo d'esordio, "Afra" (Besa Editrice), ha vinto cinque premi letterari e dal 2006 ad oggi è in continua ristampa. Dopo il suo secondo romanzo, "La nuca", edito da Controluce (da cui è tratto il reading musicale “Stanze sonore”), ha pubblicato la raccolta di racconti brevi "Senza storie", (Besa, 2009) Menzione Speciale del "Premio Bodini 2010". Ha inciso alcuni brani estratti dal suo secondo romanzo “La nuca” nel disco di Anna Cinzia Villani, “Fimmana, mare e focu” per AnimaMundi. Le sue ricerche monografiche dedicate a Girolamo Comi, Rina Durante ed altri poeti e scrittori salentini assenti dalle antologie sono diventate un reading itinerante per voci e trio musicale, “Salva con nome”, che nel 2011/2012 ha toccato le principali piazze del Salento. Ha ricevuto il "Premio Skylab 2011" Sezione Giornalismo e Cultura (Università del Salento). Nel 2012 ha firmato le cronache in forma di novella per la rubrica giornaliera de Il Paese Nuovo, “Vita di città”. Nel 2013 il suo racconto "Pescatori d’amuleti" dedicato alla scrittrice Rina Durante, è stato pubblicato nell'antologia "L'Isola di Rina" a cura di Caterina Gerardi. Ha firmato docu-video per il cinema indipendente, la televisione e il web. Nel 2014 ha ricevuto la Menzione Speciale del Premio Gal Terre d’Arneo per le narrazioni audiovisive del territorio salentino. Dal 2006 aggiorna il blog dedicato alla scrittura "Dentro Luisa": www.luisaruggio.blogs.it. Ha appena terminato di scrivere due nuovi romanzi in fase di pubblicazione.




IL SUO ROMANZO


Titolo: Afra
Genere: Letteratura italiana
Collana: Nuove Lune
Pagine: 224
Casa Editrice: Besa Editrice
Data di pubblicazione: 24 aprile 2013
Cinque donne si muovono in un'indimenticabile geografia dell'anima. Una puttana analfabeta che conserva una piccola Bibbia piena di annotazioni a margine, la grazia del fantasma di una donna tradita per il miraggio novecentesco dell'America e innamorata di una terra chiamata Afra, la forza di una monaca che ha smesso di attendere notizie dal fronte africano di El Alamein, un'adolescente scampata ai bombardamenti su Napoli e sopravvissuta alle sue sorelle nelle atmosfere surreali della seconda guerra mondiale, una domestica bambina posseduta dal demone dell'amore. Che cosa lega il loro destino e il loro punto di vista sensuale e disperato? Le loro vite si sfiorano alle straordinarie altezze del pudore dell'amore, condizionato dalle ferite della Storia e l'invadenza del caso fino a diventare attesa dei ritorni mancati. Afra è la terra, alma mater, che attraversa questa storia con una forma sottilissima di erotismo ed è anche un'eco in cui riconosciamo la voce di una scrittrice italiana. 


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