a cura di Edy Campi
Si potrebbe leggere
"La pittora dei demoni" infinite volte, e ogni volta
sarebbe una lettura nuova e una nuova storia: come percorrere e
ripercorrere con lo sguardo un'opera d'arte, e scoprire luci e colori
ogni volta diversi.
La potenza narrativa
de La pittora dei demoni non è solo nell'amore tormentato dei
protagonisti, segnati da storie inquietanti e diverse eppure legati
dalla loro fragilità e dalla loro smaniosa passione per l'arte.
La forza prorompente
del libro è nello stile personalissimo e seducente dell'autore.
Le pagine sono una
tela. Le parole sono colori e luce.
Le frasi si
rincorrono tracciando, come pennellate precise, impulsi e turbamenti,
e il lettore è conquistato dal ritmo mai uguale delle parole che
gli restituisce inquietudini e passioni, opacità e incandescenze,
impastando l'animo suo con quello dei personaggi.
La pittora dei
demoni si può leggere d'un fiato per rincorrere le tracce del
disegno narrativo.
O si può gustare a
piccoli sorsi, per scoprire l'ineguagliabile e sapiente raffinatezza
della scrittura.
Oppure ci si può,
semplicemente, regalare una pagina a caso, per farsi penetrare da un
abbaglio di straordinaria bellezza.
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